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Film “Fight club” (1999) – Recensione

Trama del film “Fight Club”

Il film “Fight Club” vede come protagonista un uomo, di cui non verrà mai pronunciato il nome, che per insonnia e attacchi d’ansia vive perennemente in uno stato confuso e altalenante. Ciò che riesce a calmarlo è la frequentazione di gruppi di ascolto di persone con malattie terminali e incurabili. Sembra che in questo modo il protagonista veda chi sta peggio di lui, quasi che si nutra del dolore degli altri, e provi sollievo.

Durante uno di questi incontri conosce Marla Singer, che come lui ha l’abitudine di fingere una malattia terminale per frequentare i medesimi gruppi. In un’occasione di lavoro, fa conoscenza con un certo Tyler Durden, un personaggio complesso, eccentrico e misterioso.

Quando torna a casa, il protagonista si accorge che la propria abitazione e stato investito da un’esplosione. Preso dal sentimento di sgomento e rabbia chiama Tyler e realizzano un fight club. In molti cominciano a radunarsi per i combattimenti.

Coloro che vi partecipano sono persone insoddisfatte della propria vita, alienate nel lavoro, desiderano un cambiamento radicale della società. Al fine di ciò costituiscono un ulteriore gruppo, con alla base il Progetto Mayhem, mirato al raggiungimento di una parità tra le persone.

Il protagonista intanto va alla ricerca di Tyler, il quale è scomparso. Quest’ultimo si rivela poi essere il suo alter-ego, che rappresenta il suo lato caratteriale che non si permette di far emergere nella vita reale. Rendendosi conto del pericolo che ciò comporta, si denuncia alla polizia per i crimini riguardo alla boxe clandestina e alla progettazione nello scoppio delle principali banche della città.

Decide inoltre di uccidersi, ma il colpo inflitto dal proiettile non è mortale e uccide solo la parte di sé che è Tyler. Con la compagnia di Marla, si trova ad osservare l’esplosione delle banche dove erano state collocate le bombe.


Giudizio sul film “Fight Club”

Il tema principale riguarda il disagio che l’essere umano prova in questa epoca. Si sente perennemente fuori posto, come se la sua vita non riuscisse mai a renderlo soddisfatto. Come detto precedentemente, il protagonista non viene presentato, rimane anonimo, per tre motivi: il primo è volto a permettere a chiunque di immedesimarsi nel personaggio. Le persone possono rivedere in lui ciò che provano, vale a dire il sentimento di frustrazione, lo stress, il mancato appagamento dal lavoro. Tutto ciò porta spesso alla depressione, o almeno all’isteria. Il secondo motivo è perché è una persona apparentemente senza carattere, senza nulla di importante da trasmettere al mondo. E il terzo, infine, è perché il protagonista stesso è Tyler Durden, come si scoprirà soltanto verso la fine del film.

Il protagonista rappresenta la persona stereotipo della vita moderna, schiavi del consumismo e alienati da un lavoro meccanico e insoddisfacente. Descrive lo scontro con sé stessi, fino a farsi del male. È un film che lascia il segno, in particolar modo in coloro che si rispecchiano nel protagonista.

“Fight Club” è una fotografia cruda e realistica della società di oggi, la quale è globalizzata, massificata, annoiata dal benessere e alienata dal troppo che si rivela niente. Il film è un manifesto della sociopatia e dell’impotenza, verso la società e verso sé stessi.

A parer mio è un gran film. Mi è piaciuto molto come sono stati trattati i temi, come sono stati costruiti i caratteri dei personaggi e come sono state realizzate le scene, ognuna molto suggestiva. Lo sdopppiamento di personalità del protagonista l’ho apprezzato davvero molto, soprattutto com’è stata portata alla luce la realtà. Il personaggio ha infatti raggiunto la consapevolezza tramite step e indizi. Trovo interessante il processo mentale che ha portato a questa doppia personalità, quando l’uno non aveva il coraggio di fare qualcosa, l’altro lo portava a farlo.


Citazioni dal film

Di seguito, alcune citazioni del film “Fight Club” che mi hanno colpito particolarmente con un breve pensiero a riguardo.

“Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.”

Questa frase indica il bisogno costante, ormai radicato in ognuno di noi, di avere sempre di più ma non basta mai. Dunque si arriva ad un punto di non ritorno, in cui avere è più importante di essere, in cui ciò che si ha definisce ciò che si è.

“E poi è successo qualcosa, mi lasciai andare perduto nell’oblio… oscuro, silenzioso, completo. Trovai la libertà, perdere ogni speranza era la libertà.”

Quest’altra invece indica la perdita nella speranza, che di solito è ciò che ci tiene in piedi. Questo cambiamento crede che porti alla libertà, ma io penso che porti solo all’appiattimento di tutti i sentimenti, all’opposizione alla vita e al dolore che spesso ne comporta.

“È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa.”

Questa frase intende che quando non si ha più nulla da perdere ci si lascia davvero andare, si lasciano fluire pensieri, e di conseguenza azioni, senza darsi limiti.


Curiosità sul film

Una delle particolarità del film “Fight Club” vede un’azione del regista, il quale ha voluto giocare in modo subliminale con il pubblico: infatti inserisce il personaggio di Tyler quattro volte, per la durata di pochi millesimi di secondo, prima di presentarlo nelle scene. Si vede il flash della figura di Durden ad un gruppo di sostegno, per strada, al lavoro e all’ospedale, quasi come se stesse emergendo pian piano.

Un dettaglio interessante si trova nella scena dell’autobus, dove vediamo il protagonista e Tyler: alla salita, viene pagato un solo biglietto. Questa è una delle tante incongruenze che il regista ha inserito all’interno del film, difficilmente scovabili.

Un’ulteriore stranezza la troviamo nella scena all’interno della caverna, tra Mara e il protagonista: il respiro emesso da quest’ultimo è il medesimo che vediamo nella scena più tragica di Titanic, quando Jack sta per annegare.

Tra i due attori principali, Brad Pitt e Edward Norton, nacque un’amicizia. Dopo essersi conosciuti sul set, frequentarono corsi di lotta e impararono a fabbricare il sapone. Inoltre Pitt si fece veramente scheggiare il dente, anche se a sua insaputa: Fincher disse a Norton di colpirlo sul serio, e questo comportò una reazione autentica, che vediamo nella scena del film. Vera è anche la sbronza dei due, che nella scena in cui lanciano palline da golf colpendo il camion del catering.

Un personaggio famoso inserito nel film è Jared Leto, il quale aveva fondato la sua band l’anno prima. Durante il discorso di Durden nel fight club dice, sprezzante, la parola rockstar, lanciando un’occhiata al cantante.

Disseminazione di caffè: per rappresentare la globalizzazione dell’epoca, viene posizionato un caffè di Starbucks molto spesso, tanto da poterne notare almeno uno in ogni scena del film.

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Informazioni sul film

“Fight Club” è un film del 1999 diretto da David Fincher. Gli attori principali sono Brad Pitt, Edward Norton e Helena Bonham Carter. La colonna sonora è stata quasi interamente compito dei Dust Brothers. La musica in questo film svolge un’importante ruolo, spesso accompagnata dalla voce del protagonista, nonché il narratore del film.

Le inquadrature di questo film sono spesso fatte nella penombra, come quella in cui accolgono per la prima volta i combattenti nel fight club: viene inquadrato il gruppo di uomini e poi velocemente, senza stacco, viene inquadrato Tyler, tramite una carrellata laterale. Nella scena in cui i due protagonisti fabbricano il sapone, viene effettuato il dettaglio della mano bruciata dal composto chimico. Nella medesima scena, si vede il controcampo tra i due personaggi. Quando invece l’anonimo protagonista parla al telefono con Marla al momento della scoperta della doppia personalità, l’inquadratura è quella del primo piano, sul viso dei due.

Tratta dal libro di Chuck Palahniuk, la storia di “Fight Club” è stata portata nelle sale dei cinema. Il successo di questo film si vide dopo rispetto alla sua uscita, infatti all’inizio suscitò molto polemiche, come quella per la violenza di alcune immagini. Le scene sono spesso in controluce per creare un’effetto di inquietudine. Allo stesso modo c’è un forte utilizzo delle ombre, che in questo film aumentano l’impatto emozionale e danno un senso di pericolo imminente.

Locandina del film “Fight Club”.

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