“Il caso Valdemar” – Recensione del cortometraggio

“Il caso Valdemar” è tratto dal racconto “La verità sul caso Valdemar” di Edgar Allan Poe, la regia fu di Gianni Hoepli e Ubaldo Magnaghi.


Riassunto di “Il caso Valdemar”

Il cortometraggio si apre con un testo che riporta le determinate parole: “L’ipnosi su un soggetto moribondo rallenta l’azione della morte il cui dominio riprende con ritmo accelerato al cessare del sonno ipnotico.”

Inizialmente si vedono 4 uomini, di cui 3 sembrano preoccupati. M. Valdemar, il quarto uomo, è come in stato di trance, infatti comincia a scrivere su un foglio in maniera meccanico. Anche quando arriva al punto di morte, Valdemar riferisce anche allora.

Il narratore lo lascia in uno stato mesmerico per sette mesi. Durante questo periodo Valdemar è senza polso, battito cardiaco o respiro. La sua pelle è fredda e pallida. Alla fine, quando l’amico cerca di svegliarlo, la gonfia lingua nera di Valdemar implora di tornare a dormire o di essere completamente svegliata. Grida “Morto! Morto!” ripetutamente. Quando toglie Valdemar dalla trance il suo corpo si disintegra immediatamente in una “massa quasi liquida di ripugnante – di detestabile putrescenza”.


Recensione di “Il caso Valdemar”

Il film è completamente muto e in un bianco e nero molto netto, e le luci giocano molto sui visi, dandogli una grande espressività e senso di inquietudine. Spesso i personaggi sono ripresi in primissimo piano, e molte delle inquadrature sono oblique. I registi affidano tutto ai dettagli, come le croci sulla testata del letto, o gli occhi di Allan. I temi sono le paure di Poe, i suoi incubi, come il sonno, la putrefazione.

Poe è stato ispirato a scrivere il racconto dopo aver letto una descrizione di un’operazione eseguita su un paziente ipnotizzato. Il racconto è dettagliato, portando alla speculazione che Poe avesse studiato testi medici. “Valdemar” è stato adattato anche al dramma radiofonico.


Commento a “Il caso Valdemar”

Il cortometraggio “Il caso Valdemar” non è molto conosciuto, nonostante meriterebbe una certa notorietà. Personalmente, ho apprezzato molto la visione di questo titolo e ciò che mi ha colpito di più è stato l’utilizzo delle luci, che andavano a creare ombre molto espressive.


Informazioni generali

Il racconto è stato riadattato negli anni ’20 del Novecento, ed è un cortometraggio italiano di genere horror, girato nell’anno 1936. Il film è in bianco e nero, e dura circa 13 minuti. Gli attori che hanno recitato non erano famosi, non conosciuti prima di esso. Sono dunque, quelli principali, Lav Kamenarovic, Gino Eprisi, Carlo Bissi.

"Il caso Valdemar"
M. Valdemar

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